SONO ENTRATA NEL MONDO KINKY PROFESSIONALE E ME NE SONO ANDATA

Sono entrata nel mondo kinky professionale perché conoscevo la community kinky e pensavo che avrei trovato un angolo lavorativo di espressività e di valori comuni da condividere, come la sorellanza. Me ne sono andata perché ho trovato un ambiente professionale dove la collaborazione femminile è travestita da guerra santa, dove le donne hanno imparato le regole che valgono in un mondo di maschi, dove sono diventate tutto quello che gli uomini vorrebbero, delle strategiche rivali, per cui sono ammirate dagli uomini.

Ero ingenua, pensavo che con i miei video avrei trasmesso il mio modo di vivere la sessualità, di vedere le relazioni, che ispirandomi alle mie esperienze personali avrei rappresentato la profondità dietro ad un gesto erotico, lo smarrimento fra due corpi di donna che si toccano.

Nell’industria erotica questa cosa non è possibile. Tutto è il contrario di tutto, una cosa vale l’altra, devi relegarti a certi ruoli che non sono i tuoi, devi adattarti alle regole, o ti adatti o sei fuori e l’autenticità, ridicolizzata, non è compresa. La produttività è ciò che conta, i rapporti sono finalizzati ad un personale ritorno d’immagine, sono strumentali e per questo è ammessa ogni forma di comportamento scorretto.

Non riuscivo a far finta di nulla, non potevo fingere che tutto andasse bene, perché quelle modalità tossiche mi logoravano.

È un ambiente talmente confusivo, talmente ambiguo che nella mia vita privata ho perso la capacità di giocare con serenità con un partner o una partner, temendo che dietro al rapporto possa nascondersi un motivo di sfruttamento. Sono sempre stata una kinkster entusiasta, questo è il danno più grande che ho subito lavorando nell’industria erotica.

Sono Mic Wallstone, dopo la mia esperienza nel settore erotico in Italia ho creato il Wallstone Dream, uno spazio queer dove si parla di sessualità, patriarcato, femminismo, minoranze.

Se hai qualcosa che vorresti raccontare della tua storia che solitamente non puoi raccontare perché fa storcere il naso, se hai un pensiero da condividere, se vuoi toglierti lo sfizio di farti fotografare e temi di non rientrare nei canoni di immagine imposti dalla società e temi di non essere una brava modella, se preferisci farti fotografare da una donna, se vuoi farti fotografare perché vuoi splendere per quello che sei e basta, qui sei la benvenuta. Si, ho usato il femminile sovraesteso.

Benvenuta.

I ENTERED THE PROFESSIONAL KINKY WORLD AND I LEFT IT

I entered the professional kinky world because I knew the kinky community and I thought I would find a working corner of expressiveness and common values ​​to share, such as sisterhood. I left it because I found a professional environment where female collaboration is disguised as a holy war, where women have learned the rules that apply in a male world, where they have become everything men would want, strategic rivals, reason why they are admired by men.

I was naive, I thought that with my videos I would convey my way of experiencing sexuality, of seeing relationships, I thought that inspired by my personal experiences I would represent the depth behind an erotic gesture, the loss between two woman bodies touching each other.

In the erotic industry this is not possible. Everything is the opposite of everything, one’s just like another, you have to relegate yourself to certain roles that are not yours, you have to adapt to the rules, you adapt or you are out and authenticity, ridiculed, is not understood. Productivity is what counts, relationships are aimed at a personal return to image, they are instrumental and for this reason any form of incorrect behaviour is allowed.

I couldn't pretend nothing happened, I couldn't pretend that everything was fine, because those toxic modes consumed me.

It is such a confusing, ambiguous environment that in my private life I have lost the ability to play with confidence with a partner, male or woman, fearing that an exploitative reason may be hidden behind the relationship. I have always been an enthusiastic kinkster, this is the biggest damage I have suffered working in the erotic industry.

I'm Mic Wallstone, after my experience in the erotic sector in Italy, I created the Wallstone Dream, a queer space where we talk about sexuality, patriarchy, feminism, minorities.

If you have something you would like to tell about your story that you usually can't tell because something to ruffle some feathers, if you have a thought to share, if you want to spoil yourself getting photographed and you’re afraid of not fitting into the image standards imposed by the society and you’re afraid of not being a good model, if you prefer to be photographed by a woman, if you want to be photographed because you want to shine for who you are and that’s all, you are welcome here. Yes, I used the overextended feminine.

Welcome to the Wallstone Dream queeRdom.